Il Comune di Parma si costituisce come parte civile nei processi a carico di dirigenti dell'Ente e delle partecipate
Il Commissario Straordinario, Mario Ciclosi, con i poteri della Giunta, ha deliberato, con un atto di indirizzo, nel corso della seduta Commissariale di martedì 6 dicembre 2011, di dare mandato ai dirigenti del Servizio Affari legali del Comune di Parma, affinché il Comune si costituisca parte civile “in tutti i procedimenti che vedono imputati, dirigenti ed in genere dipendenti dell’Ente e delle società dal medesimo partecipate cui vengano ascritti reati contro la Pubblica Amministrazione".
Il Commissario Straordinario, Mario Ciclosi, con i poteri della Giunta, ha deliberato, con un atto di indirizzo, nel corso della seduta Commissariale di martedì 6 dicembre 2011, di dare mandato ai dirigenti del Servizio Affari legali del Comune di Parma, affinché il Comune stesso si costituisca parte civile “in tutti i procedimenti che vedano quali imputati, dirigenti ed in genere dipendenti dell’Ente e delle società dal medesimo partecipate cui vengano ascritti reati contro la Pubblica Amministrazione”.
Una decisione chiara le cui motivazioni sono state esplicitate in modo inequivocabile nelle premesse dell’atto stesso, in cui si precisa che: “a fronte di recenti gravissimi episodi di rilevanza penale che hanno quali protagonisti amministratori, dirigenti e dipendenti sia del Comune di Parma che delle società dal medesimo partecipate, indagati per i reati contro la Pubblica Amministrazione per avere posto in essere condotte contrarie al dovere di fedeltà del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio che rivesta la qualità di pubblico ufficiale” si è deciso di procedere, anche alla luce della “riprovevolezza di tali comportamenti che ledono gravemente – così recita il documento – l’immagine della Pubblica Amministrazione, mettendone in ombra autorevolezza, credibilità e prestigio”.
L’obiettivo è quello di agire nell’interesse del Comune di Parma in modo da far valere, nell’ambito del processo penale, “il proprio diritto ad essere risarcito dei danni che qualsiasi illecita condotta posta in essere contro la Pubblica Amministrazione possa arrecare o abbia arrecato all’immagine della stessa ed al pubblico erario”.
La delibera vuole essere anche un atto con cui si “rileva la necessità sia di porre in essere politiche di prevenzione del fenomeno corruttivo all’interno della Pubblica Amministrazione, sia di condannare le condotte delittuose” e per riaffermare all’interno del Comune di Parma “una condivisa cultura dell’eticità dei comportamenti di amministratori e funzionari pubblici, quale sinonimo di legalità e garanzia di buona amministrazione e imparzialità”.