"Problemi di percezione o la percezione del problema?"
Si è svolto a Parma un seminario sulla disabilità visiva dal titolo: "Problemi di percezione o la percezione del problema?"
“Problemi di percezione o la percezione del problema?” è il titolo del seminario che si è svolto nei giorni scorsi nella barchessa del Centro Bizzozzero, promosso da Caad (Centro dell’Adattamento dell’Ambiente Domestico) del Comune di Parma in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC , l’Ordine degli Ingegneri e il Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati della provincia di Parma.
Un momento di approfondimento rivolto essenzialmente ai tecnici progettisti, che ha avuto una buona presenza di pubblico, e che ha toccato alcuni aspetti legati alla disabilità, in particolare quella visiva, in rapporto alla possibilità di facilitare la vita quotidiana alle persone che ne sono colpite.
L’iniziativa è stata presentata dalla Responsabile del Servizio Disabili del Comune di Parma, Benedetta Squarcia e condotta dal professore Stefan Von Prondzinski, esperto di fama nazionale ed internazionale in ambito della percezione dell’ambiente e delle disabilità sensoriali. L’esperto ha messo in luce come molti problemi di mobilità delle persone con disabilità rimangano irrisolti perché manca la percezione, la conoscenza e la consapevolezza del problema.
Durante la prima parte del seminario sono stati trattati gli aspetti generali della disabilità e della difficoltà di mobilità e di autonomia da parte delle persone con disabilità; con particolare attenzione alla disabilità visiva, alle diverse disfunzioni visive e alle relative difficoltà nella percezione visiva dell’ambiente, con l’ illustrazione di ausili per la mobilità, per l’orientamento e per l’accesso all’informazione, nonché gli interventi riabilitativi a favore dell’autonomia delle persone con disabilità sensoriale.
I presupposti per rendere effettiva la mobilità autonoma per ciechi e ipovedenti sono infatti l’acquisizione di precise competenze da parte del soggetto, l’adeguamento dell’ambiente fisico, la sensibilizzazione della società e la promozione di una cultura della mobilità.
Nella seconda parte sono stati trattati i temi legati all’adeguamento dell’ambiente fisico, le barriere e i facilitatori percettivi negli ambiti della mobilità, dell’orientamento e dell’accesso all’informazione.
Attraverso una panoramica fotografica sia nella realtà italiana, sia internazionale e con riferimento alla normativa italiana sono state proposte soluzioni ai problemi evidenziati.
Infatti, se è compito di ogni amministrazione pubblica contribuire ad elevare la cultura del progetto con particolare riguardo alle barriere percettive (risolvendo molti problemi attraverso il controllo e la manutenzione degli spazi pedonali), il progettista, da parte sua, dovrebbe impegnarsi a conseguire tutti gli elementi di accessibilità, sicurezza, comfort e comunicatività.
Piccole accortezze nella progettazione possono diventare punti di riferimento per un non vedente , come il cordolo finale di un marciapiede, la differenza de materiali nella pavimentazione o una quinta muraria, inoltre punti di riferimento chiari facilitano l’orientamento di chiunque.